Mirror Love, 2016, tecnica mista, 90×90 cm
Le opere esposte
Black Love, 2016, tecnica mista, 90×90 cm
Bullet 3, 2017, tecnica mista, 52,5×72,5 cm
Bullet 4, 2017, tecnica mista, 52,5×72,5 cm
V PERCORSO
Fabio
FERRONE VIOLA
Fabio Ferrone Viola è un artista italiano.
Nasce nell’agosto del 1966 da Marilù Viola e Franco Ferrone, noto collezionista e appassionato di arte contemporanea.
Sin da bambino segue il padre per le trasferte negli Stati Uniti; è la fine degli anni ‘70 e Fabio rimane affascinato dalle luci, dai colori e dalla cultura americana tanto che resterà impressa per sempre nella sua memoria fino ad influenzare gran parte del suo lavoro ed a metterlo in contatto con quella che poi è diventata la sua corrente di riferimento: la Pop Art.
Dopo aver concluso gli studi, viaggia molto in Italia e all’estero grazie alla sua attività di creativo, di stilista e responsabile di produzione, occupazione che lascia definitivamente nel 2006 per dedicarsi a tempo pieno all’arte.
Trova ispirazione nei maestri come Andy Warhol e Robert Rauschenberg, di cui si trovano citazioni nelle sue opere.
Le sue creazioni raccontano esperienze e passioni, ma anche sentimenti di insofferenza rispetto all’avanzare del degrado ambientale; esse, infatti, nascono dal concetto del riciclo dei rifiuti abbandonati, trovati in giro per il mondo, che trovano forma tramite l’assemblaggio ed il colore.
Fonte d’ispirazione d’eccezione sono le lattine della Coca-Cola: un’immagine che rappresenta una nazione, gli Stati Uniti con tutte le sue contraddizioni. Nelle sue opere le lattine diventano l’elemento base per costruire bandiere e ritratti di icone americane come J. F. Kennedy oppure Marilyn Monroe.
Il concetto base è l’arte a favore dell’ambiente mossa dalla sofferenza per lo spreco, che diventa motore per una vera e propria mania, utilizzando sempre nuove tecniche: collage e dipinti con messaggi più o meno subliminali.
Ferrone Viola ha realizzato numerose mostre in Italia e all’estero (Londra, New York, Miami) e nel luglio 2016 ha esposto le sue opere presso il Complesso del Vittoriano.